CONOSCERE IL CAFFE’

La parola “caffè” racchiude in sé molteplici significati:

  • Bevanda scura, amara e aromatica che si ricava dalla polvere dei chicchi tostati e macinati di una pianta tropicale
    Ci si riferisce qui alla classica tazzina di caffè, che sia preparata con la moka o con una macchina per l’espresso, a casa come al bar. I turchi dicevano: “Il caffè dovrebbe essere nero come l’inferno, forte come la morte e dolce come l’amore.”
  • Chicchi della pianta di caffè
    Ogni singolo chicco di caffè racconta una storia: il colore, la forma e la lucentezza ci forniscono tutti gli indizi di come dovrebbe essere complessivamente il sapore della bevanda pronta da bere.
  • Pianta tropicale
    La pianta di caffè cresce in molte regioni del mondo. È una pianta sempreverde della famiglia delle Rubiacee, con fiori bianchi e frutti a bacche scarlatte contenenti ciascuna due chicchi verdognoli.
    Questi chicchi sono seccati e tostati prima d’essere pronti per una tazza di caffè.
  • Color caffè; marrone scuro, più scuro della cioccolata
    Il colore di una tazza di caffè può dire molto sulla bontà della bevanda che stiamo per degustare.
  • Locale pubblico nel quale si consumano caffè e altre bevande; bar
    Le caffetterie hanno giocato un ruolo molto importante nel corso della storia antica e moderna; nei caffè sono state progettate rivoluzioni ed esecuzioni, creazione di leggi e loro rottura.

LA CULTURA DEL CAFFÈ

La cultura del caffè risale all’undicesimo secolo, quando dal suo luogo di origine (l’Etiopia) si diffuse in Arabia. Il nuovo “vino dell’Islam” entusiasmò la gente per il suo effetto stimolante, che fu paragonato a quello del vino, di cui il Corano proibiva il consumo. I primi sacchi di caffè furono portati in Europa da alcuni mercanti di Venezia. Di lì a poco questa gustosa e stimolante bevanda divenne molto popolare, e in tutte le maggiori città europee furono aperti i primi caffè.
Con il senso pratico che da sempre la contraddistingue, la borghesia benedisse l’avvento del caffè poiché fungeva da “risvegliativo”, trasformando anche il più pigro dei dipendenti in un solerte lavoratore! In seguito, i navigatori olandesi ed inglesi diffusero il caffè nelle rispettive colonie sparse in tutto il mondo.
Quando, nel 1683, i turchi furono costretti a rompere l’assedio di Vienna, abbandonarono fuori delle mura 500 sacchi di caffè. Un commerciante polacco, fiutato l’affare, li utilizzò per aprire il primo kaffeehaus della capitale.

I SEGRETI DEL CAFFÈ: LA CAFFEINA

Vi siete mai chiesti a cosa si deve l’aroma e il gusto così particolari di questa bevanda?
Il segreto del caffè è custodito da oltre seicento sostanze diverse, molte delle quali si formano grazie al calore durante la tostatura. Quando beviamo il caffè introduciamo nell’organismo una certa quantità di potassio, una dose abbastanza alta di antiossidanti, tracce di vitamine e soprattutto caffeina, a cui si deve l’effetto stimolante a livello cerebrale.
La caffeina, infatti, è una sostanza capace di superare la barriera ematoencefalica, molto selettiva, e di agire sul sistema nervoso centrale. Scoperta nel 1820 dal chimico tedesco Ferdinand Runge, la caffeina è il principio attivo del caffè, un composto naturale usato anche in ambito farmaceutico, ad esempio come analgesico.
Grazie alla caffeina bere il caffè dà una sferzata di energia e rappresenta un aiuto per mantenere un maggior grado di attenzione e concentrazione.

IL RITO

Prima di essere degustato, il caffè deve essere sempre in qualche modo trasformato. Per farlo occorrono uno o più oggetti, una mano esperta e il rispetto di alcune regole, elementari, ma necessarie. Anche il più semplice atto di consumo, il caffè fatto con la moka, per esempio, presuppone un processo la cui corretta attuazione è il requisito per soddisfare un bisogno che nella nostra centenaria tradizione è indissolubilmente legato al piacere dei sensi e dell’intelletto. Sin da quando gli arabi hanno scoperto il processo di tostatura del caffè alla fine del XIV secolo ed hanno inventato la nera bevanda che oggi conosciamo, il caffè ha una doppia vita: privata e pubblica. Era ed è associato all’amicizia e alla vita famigliare e con gli anni è diventato sinonimo di passatempo sociale e culturale.
Il caffè è simbolo di svago, di socializzazione, d’incontro.
“Prendere un caffè” significa partecipare a una serie di gesti e ad una ritualità condizionata da un’atmosfera e dagli strumenti che permettono l’esecuzione di quel rito.