La cultura del caffè risale all’undicesimo secolo, quando dal suo luogo di origine (l’Etiopia) si diffuse in Arabia. Il nuovo “vino dell’Islam” entusiasmò la gente per il suo effetto stimolante, che fu paragonato a quello del vino, di cui il Corano proibiva il consumo. I primi sacchi di caffè furono portati in Europa da alcuni mercanti di Venezia. Di lì a poco questa gustosa e stimolante bevanda divenne molto popolare, e in tutte le maggiori città europee furono aperti i primi caffè.
Con il senso pratico che da sempre la contraddistingue, la borghesia benedisse l’avvento del caffè poiché fungeva da “risvegliativo”, trasformando anche il più pigro dei dipendenti in un solerte lavoratore! In seguito, i navigatori olandesi ed inglesi diffusero il caffè nelle rispettive colonie sparse in tutto il mondo.
Quando, nel 1683, i turchi furono costretti a rompere l’assedio di Vienna, abbandonarono fuori delle mura 500 sacchi di caffè. Un commerciante polacco, fiutato l’affare, li utilizzò per aprire il primo kaffeehaus della capitale.